Autofinanziamento aziendale: che cos’è e come si calcola

Che cos’è l’autofinanziamento aziendale

I principali obiettivi di un’azienda sono rappresentati dalla massimizzazione del profitto attraverso varie politiche industriali e la necessità di allungare la vita aziendale. In ragione di ciò può accadere che ad un certo punto il management possa prendere in considerazione l’autofinanziamento aziendale per cercare di effettuare un investimento importante che permetta all’attività di essere più competitiva sul mercato di riferimento e quindi contrastare eventuali crescite di competitor. L’autofinanziamento aziendale, inoltre, può essere preso in considerazione per evitare una situazione di crisi che potrebbe avere anche risvolti drammatici, fino al default.

Quando si parla di questo genere di strumento dunque si vuole fare riferimento ad un’attività di flussi finanziari che vengono prodotti e gestiti all’interno della stessa azienda senza rivolgersi ad una banca oppure ad un terzo interlocutore per ottenere gli importi di cui si necessità. In economia viene dunque definita come la prima e più importante forma di finanziamento che peraltro non prevede neppure la possibilità di rivolgersi ad un socio dell’azienda stessa. Proprio in ragione di questa considerazione, molto spesso questa procedura viene anche definita come flusso della gestione reddituale poiché le risorse vengono prese proprio dei ricavi. L’autofinanziamento aziendale può essere uno strumento importante se lo si gestisce correttamente e si riesce a cogliere tutte le opportunità che il mercato offre, ad esempio, con un improvviso investimento che potrebbe consentire all’azienda di ampliare gli orizzonti del proprio business e aumentare la redditività.

Come si calcola l’autofinanziamento aziendale

Per riuscire ad essere sempre competitivi sul mercato e soprattutto evitare di fare il classico passo più lungo della gamba, è importante scoprire come si calcola l’autofinanziamento aziendale. La spesa deve essere commisurata rispetto alle potenzialità dell’azienda, in funzione degli attuali introiti e di possibili problemi sul mercato. Le imprese che riescono a durare nel tempo sono anche quelle che sono in grado di prevenire i flussi e le oscillazioni di mercato intuendo per tempo i possibili periodi in cui si dovrà fare i conti con una recessione e con difficoltà nel proporre e piazzare i propri prodotti e servizi.

Si tratta di un argomento abbastanza complesso perché va a toccare diverse sfaccettature della vita di un’azienda e non solo, per cui è sempre è preferibile rivolgersi ad un professionista specializzato in questo genere di attività che permette all’azienda di valutare delle soluzioni appropriate. Grazie all’aiuto di un manager è di una persona competente si riesce a cogliere l’importanza dell’argomento. Con estrema semplicità ed efficacia ecco cos’è l’autofinanziamento aziendale spiegato dall’esperto Giuseppe di Domenico. Si tratta di un professionista competente in questo ramo specifico capace di aiutare l’impresa e gli interessati ad avere informazioni dettagliate su questo strumento e come lo si utilizza correttamente attraverso un calcolo ponderato.

Un esempio pratico di calcolo dell’autofinanziamento aziendale

Per riuscire ad effettuare il calcolo dell’ autofinanziamento aziendale e quindi capire effettivamente l’impresa quanto possa investire per un’attività di rinnovamento e di ottimizzazione, è necessario conoscere il conto economico. In particolare bisogna riportare in una tabella tutti i flussi finanziari derivanti dai ricavi e quelli che fanno riferimento ai costi. Ammettiamo ad esempio che un’azienda abbia ricavi di circa 10.000 euro mentre i costi sono di 9.000 euro dovuti dall’acquisto delle materie prime, l’attività lavorativa dei dipendenti e costi di vario genere compresi ammortamenti per complessivi 1.500 euro.

Facendo una semplice sottrazione si evince che la differenza tra ricavi e costi è pari a 1.000 euro e viene definito Reddito Operativo Netto (EBIT). Inoltre ci sono dei costi extra operativi di natura finanziaria legati al pagamento delle imposte su quei prodotti e quei servizi che sono stati venduti. Nel nostro esempio facciamo il caso che corrispondano a complessivi 300 euro. Questo significa che l’autofinanziamento è semplicemente pari a 10.000 euro di ricavi a cui si sottraggono 8.500 euro di costi (non si prendono in considerazioni gli ammortamenti) di produzione e ulteriori 300 euro di costi extra-operativi per un totale di 1.100 euro. In pratica l’autofinanziamento si ottiene dal reddito netto di cui parlavamo prima sottraendo i costi non monetari. Quindi volendo riassumere, l’autofinanziamento è il reddito netto d’esercizio sommato agli ammortamenti.